Gestione della catena di fornitura

Nel corso del 2022 i 5 plant del perimetro storico CAREL - Italia, Croazia, Cina, Stati Uniti e Brasile - hanno acquistato materiali e componenti da un totale di 517 fornitori. Recuperator, Hygromatik ed Enginia hanno invece impiegato complessivamente 329 fornitori, tutti basati in Europa. Infine, i due stabilimenti del Gruppo Klingenburg, recentemente acquisiti, basati in Germania e Polonia, si sono rivolti ad un totale di 209 fornitori, prevalentemente localizzati in Europa.

CAREL predilige il ricorso, da parte di ciascun stabilimento produttivo, a fornitori con basi produttive o logistiche regionali. L’obiettivo è di garantire un migliore servizio ma soprattutto la continuità di fornitura, anche a fronte di problematiche di natura logistica, eventi naturali o lock-down in paesi terzi. Questa politica ha come conseguenza diretta una minore incidenza dell’impatto ambientale dei trasporti intercontinentali. In parallelo, si è lavorato per rendere ciascun plant indipendente, dal punto di vista del sourcing, rispetto agli altri plant del Gruppo, riducendo così il rischio che eventi di disruption remoti impattino il mercato di destinazione di ciascun plant.

La scelta dei fornitori si basa su principi di competenza, concorrenza, garanzia di continuità, integrità, sostenibilità sociale ed ambientale, nel rispetto dei più elevati standard qualitativi. Nello specifico, i rapporti di fornitura sono basati sul rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia di lavoro, diritti umani, salute e sicurezza, ambiente e anticorruzione vigenti nel proprio Paese e sull’applicazione dei principi enunciati dal Codice Etico e dal Codice di Condotta Fornitori. Ai fornitori del Gruppo è chiesto di applicare in modo ricorsivo le medesime regole e valutazioni a monte nella loro supply-chain.

La selezione dei fornitori è effettuata tenendo conto anche delle competenze tecniche, della qualità del bene/servizio, della tempestività nella consegna, dei prezzi e dei termini di pagamento e più in generale delle condizioni di acquisto.

Ai propri fornitori CAREL richiede elevate performance in termini di costi, qualità, servizio e sostenibilità ed in particolare, i fornitori sono preventivamente omologati secondo procedure certificate dal Sistema di Gestione della Qualità ISO 9001:2015.

A luglio 2020, CAREL ha lanciato un survey di sostenibilità verso la propria supply-chain, come previsto dal piano biennale ESG. 
Anche nel 2022 è stato chiesto ai Fornitori di compilare un questionario di autovalutazione, con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza sui temi della responsabilità sociale e della sostenibilità ambientale e per raccogliere informazioni sui loro sistemi e pratiche di gestione. 

La survey 2022, che per la prima volta è stata estesa anche ai fornitori degli stabilimenti di HygroMatik, Recuperator ed Enginia, ha allargato il coinvolgimento a 53 ulteriori fornitori. Il perimetro della survey ha raggiunto oltre 100 fornitori e coperto il 55% dell’acquistato del Gruppo. Complessivamente la risposta alla survey è stata più che soddisfacente, con oltre il 98% di risposte pervenute; lo score medio è stato di 81 su 100 e il 98% dei rispondenti ha evidenziato il rispetto dei requisiti di compliance e una discreta sensibilità ai temi di sostenibilità.
La survey ha inoltre fornito una metrica di misura ed un riferimento per specifiche iniziative di miglioramento e future estensioni del perimetro. Oltretutto, saranno valutate attività di follow-up quali verifiche documentali mediante attività di audit allo scopo di riscontrare la conformità ai requisiti espressi attraverso le survey di autovalutazione.
Pur non essendo stata identificata una procedura standard di controllo sistematico, nel corso del 2022 non si sono registrati reclami riguardanti le tematiche connesse alla violazione dei diritti umani e della normativa ambientale lungo la catena di fornitura.

Controversial Sourcing

CAREL si impegna ad attuare una politica di approvvigionamento socialmente responsabile che rispetti i diritti umani e che eviti di contribuire ai conflitti attraverso decisioni e pratiche di acquisto di minerali all’interno della propria catena di fornitura. L’obiettivo di CAREL è infatti ridurre, in valore, la quantità di materie prime per le quali non sia completamente tracciata la provenienza dei materiali definiti dalla legge. 
A testimonianza di questo impegno, nel 2020, il Gruppo ha avviato il percorso di adesione alla Responsible Minerals Initiative (RMI), una delle risorse più utilizzate e rispettate dalle aziende che si occupano di questioni relative all’approvvigionamento responsabile di minerali nelle loro catene di approvvigionamento.

CAREL, su base volontaria, ha scelto di aderire, nell’ambito del Dodd-Frank Wall Street Reform Act, alla regolamentazione dell’utilizzo di minerali provenienti da Paesi interessati da conflitti o da estese violazioni dei diritti umani, quali la Repubblica Democratica del Congo e i Paesi limitrofi (Ruanda, Burundi, Angola, Repubblica Centro-Africana, Sudan, Tanzania, Uganda e Zambia).

CAREL si è dunque dotata di una Policy relativa ai Conflict Minerals che sono per definizione: stagno, tantalio, tungsteno e oro, e di uno standard interno concernente il processo di raccolta ed elaborazione dati per tali minerali.

Sulla base di questo standard, CAREL ha individuato le macro-categorie di articoli, che al loro interno possono contenere 3TG, in modo da rendere più semplice l’indagine. Successivamente, alle organizzazioni produttive dell’azienda e ai fornitori di CAREL è stato richiesto di fornire una serie di informazioni riguardanti l’approvvigionamento di Conflict Minerals. Con queste informazioni CAREL ha potuto redigere il proprio CMRT (Conflict Minerals Reporting Template) includendo più di 600 smelters o refineries certificati nella propria filiera di fornitura.

CAREL infatti si impegna costantemente a monitorare la propria catena di fornitura per ridurre al massimo i rischi correlati all’acquisto di materiali che contengono minerali provenienti da aree di conflitto o da attività estrattive implicate nella violazione dei diritti umani.

Scarica la policy CAREL relativa ai "Conflict Minerals"

Scarica il Conflict Minerals report 2021